Centro Territoriale di Documentazione per la Riduzione dell'Handicap

Il Progetto: l'idea guida
Ai centri territoriali si fa riferimento negli orientamenti generali per una nuova politica dell' integrazione (nota presentata alla VII commissione - cultura, scienza e istruzione - della Camera dei Deputati a conclusione dell' indagine sull' integrazione scolastica (1996/98): "...promuovere l'istituzione ed il funzionamento di Centri di Documentazione, risorse e consultazione come veri sportelli di consulenza e di supporto alle scuole, ai docenti, alle famiglie, alle associazioni, anche in collaborazione con altri Enti").
Il quadro normativo
Condizioni favorevoli per lo sviluppo e la traduzione in atto dell' idea sono derivate dal nuovo contesto normativo legato alla progressiva attuazione dell' autonomia:
- D.M. 765/97 di sperimentazione dell' Autonomia;
- D.Lvo 112/98 sul conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti locali (art. 139: "sono attribuite alle province ed ai Comuni ...i compiti e le funzioni concernenti: lett. C - i servizi di supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni con handicap ed in situazione di svantaggio").
- D.P.R. 275/99 ovvero il Regolamento sull' Autonomia (artt. 6 e 7, rispettivamente, su autonomia di sperimentazione e ricerca reti di scuole);
- Relazione al Parlamento sullo Stato di attuazione della Legge Quadro sui diritti delle persone in situazione di handicap (legge 5.5.92, n. 104): "...l'esigenza di valorizzare e portare a sistema le numerose esperienze già presenti di sedi di supporto alle scuole ed al territorio sui temi dell' integrazione scolastica delle persone in situazione di handicap...", "...tale attenzione è connessa al lavoro istruttorio che si sta svolgendo nell' ambito della riforma dell' amministrazione periferica che prevede la nascita di centri servizi territoriali a supporto delle scuole...".
- L. 328/00, c.d. legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali (artt. 14, 18, 19, rispettivamente su progetti individuali per persone disabili, piano nazionale e piani regionali degli interventi e dei servizi sociali, piano di zona).
IL PROGETTO "PURRELLO"
Con l' anno scolastico 1999/2000 la "Purrello" inserisce nel proprio piano dell'offerta formativa l' organizzazione di un centro territoriale di documentazione per la riduzione dell' handicap che, oltre a rappresentare la naturale evoluzione del Centro di Documentazione Pedagogica che troviamo censito nella relazione annuale del Glip operante presso il Provveditorato agli Studi di Catania (dicembre 1999), anticipa quel modello integrato pof-scuola-territorio che, nel Convegno Nazionale di Modena ("I diritti non hanno handicap, febbraio 2001), orienterà il dibattito sulla riorganizzazione territoriale dei servizi di supporto sull' integrazione e, di fatto, ci incoraggia a proseguire sulla strada intrapresa.
Speculari al nostro progetto risultano:
- la relazione pof-scuola-centro di documentazione;
- il ruolo degli enti locali;
- le reti di scuole;
.. ma anche gli indicatori di qualità di un Centro di Documentazione:
- la documentazione (sotto questo aspetto, ci prepariamo a muovere oggi un primo importante passo in avanti);
- le risorse (i gruppi di ricerca);
- i servizi (formazione del personale docente, tra l' altro);
- le attrezzature e le strumentazioni (sito web, stazione informatica)
- le risorse professionali ed il personale (si ipotizza, nel documento, l'impegno del dirigente scolastico della scuola polo e di due docenti di sostegno oltre che di un assistente amministrativo e di docenti/operatori convenzionati al progetto).
LA RICERCA DI UN'IDENTITA' E DI UN PROFILO
Dal nostro progetto:
"Raccogliere, documentare e diffondere le esperienze pedagogiche proposte dal territorio..."
"Sperimentare, anche in rete, attività integrative e aggiuntive finalizzate all' acquisizione di crediti formativi spendibili nei corsi superiori di studio o nel mondo del lavoro"
"Realizzare attività di formazione in collaborazione con le scuole del distretto "
"Individuare modalità di documentazione per il Centro e di verifica della qualità dell' integrazione"
Rispetto ai Centri risorse...
Rispetto ai Centri risorse (ce ne sono altri quattro nel territorio), gli elementi distintivi del profilo di questo Centro Territoriale s'è voluto fossero la formazione e la ricerca. Il Centro opera nel territorio e in funzione dello stesso ed è al territorio ed alle risorse di cui dispone che deve guardare. Pronto a cogliere ogni occasione, ogni opportunità. Pronto a valorizzare ogni risorsa di cui il territorio disponga. Prendiamo in prestito dalla già citata relazione dello stato di attuazione della Legge 104: " ...nella formazione dei Centri servizi è doveroso non percorrere strade di nuove burocrazie tecniche, quanto quella di sviluppare strutture efficaci e snelle, flessibili nell'organizzazione e verso le quali le scuole non si debbano sentire né clienti e né succubi ma partner e soci, nella logica della circolarità e trasferibilità delle esperienze".
Cosa vogliamo essere
- una sinergia di risorse professionali e di competenze da impegnare nella costruzione di un progetto che non può prescindere dalla condivisione per evitare i limiti del localismo e garantirsi, al tempo stesso, prospettive;
- un campo di raccolta di dati e di esperienze;
- un forum di discussione e di confronto;
- un laboratorio di ricerca e di sperimentazione.
Nell’ambito dei progetti finanziati da PON SCUOLA - P.O.R. SICILIA 2007/2013
L’istituto Michele Purrello in rete con scuole della provincia di Catania, partecipa alla “Manifestazione di interesse per la realizzazione di piani integrati atti a garantire il successo formativo e scolastico degli studenti che si trovano in situazione di disabilità e/o a rischio di marginalità sociale”